NORMATIVA: SPARISCONO LE FIGURE STORICHE DEL MECCANICO MOTORISTA E DELL’ELETTRAUTO, SPAZIO AI “MECCATRONICI”.lunedì 3 ottobre 2016 17.29la legge 224/2013 stabilisce che, a partire dal 2018, all’interno delle autofficine debba operare una nuova figura professionale: il “meccatronico”, meccanico motorista ed elettrauto insieme, in possesso di know how ed abilità che gli consentano di prevenire, gestire risolvere tutti i problemi di manutenzione e riparazione delle auto.


Il settore autoriparazione in Italia occupa nell'artigianato 160.000 addetti, il 36%in più rispetto a tutta l’industria automobilistica che ne occupa 118.000. La categoria rappresenta una componente chiave della filiera automotive, una eccellenza mondiale italiana  che crea occupazione ed investe nel nostro paese pur operando in un contesto fortemente globalizzato.  
La riparazione delle auto sta aumentando la propria complessità e necessita di operatori  in grado di riparare automobili dotate di tecnologie sempre più sofisticate.  Per rendere  l’idea, basti pensare che le funzioni di un’auto sono  governate da   sistemi che possono comprendere dalle 10 alle 70 centraline elettroniche.
Per il mondo delle autofficine artigiane multimarca che non si occupano dei veicoli di una sola casa automobilistica, questo significa moltiplicare gli sforzi per confrontarsi ogni giorno con mezzi dotati  di tecnologie diverse, essere in  grado di diagnosticare con precisione gli interventi da effettuare ed  eseguire  riparazioni a regola d’arte.
Una professione tutt’altro che semplice, ad alto contenuto professionale, che impatta  notevolmente in sulla sicurezza dei mezzi circolanti sulle nostre strade. Molti incidenti con perdita di vite umane sono dovuti  a problemi meccanici causati da carenze o dalla scarsa manutenzione (Nota: l'art. 79 del Codice della Strada prevede che ogni automobilista abbia l’obbligo di tenere in perfetta efficienza la propria auto  e che non basta “essere a posto con la revisione”). L’attività del meccanico auto è inoltre fondamentale per garantire il risparmio energetico  ed il contenimento dell’inquinamento atmosferico ed acustico causato dalla circolazione dei mezzi sulle strade.
Nel nostro Paese dove  la realà del settore conta 74.00 imprese di cui l' 86% artigiane e e registra nel Veneto 6400 autoriparatori (1.200 operano in provincia di Treviso con 3.500 addetti), è in vigore dal 2013 la legge n. 224  che ha determinato l’unificazione nella nuova sezione della  “meccatronica” di due sezioni (“meccanica e motoristica” ed “elettrauto”) e che contiene  le   disposizioni  per l’attuazione del  nuovo assetto dei requisiti tecnico-professionali necessari per effettuare gli interventi di riparazione auto,
La norma di fatto fa scomparire la professione di elettrauto e introduce l’obbligo che, a partire dal 2018, all’interno delle autofficine debba operare una nuova figura professionale: il “meccatronico”, meccanico motorista ed elettrauto insieme, in possesso di know how ed abilità che gli consentano  di prevenire, gestire  risolvere  tutti i problemi di manutenzione e riparazione dei mezzi, sia quelli  attuali (Nota: in Italia continua la marcia delle auto ibride che a luglio sfiorano il 2% del totale dell’immatricolato) che l “full electric” che verranno immessi sul mercato in un futuro ormai imminente.
Per quanto riguarda il mondo della scuola, gli istituti tecnici e professionali che sforneranno i nuovi “meccatronici “ che entreranno nelle autofficine hanno già provveduto da tempo all’adeguamento dei propri programmi scolastici e all'avvio dei percorsi formativi, in accordo con le disposizioni della legge e  a quanto stabilito dall'accordo della Conferenza Stato Regioni del 12 giugno 2014 e dalla Regione Veneto.
E per chi già opera all’nterno delle autofficine? per la maggior  parte di loro la norma  prevede il riconoscimento automatico dei requisiti professionali e l’abilitazione ad operare come meccatronici.
Il discorso è molto diverso per quelle attività che dichiarano di svolgere attualmente la sola attività di meccanico motorista o di elettrauto (circa 350 in provincia di Treviso).  Per loro scatta l’obbligo di avviare l’attività non dichiarata (a seconda elettrauto o mecanica motoristica) presso la Camera di Commercio e, in alcuni casi (specialmente per gli elettrauto) potrebbe essere necessario anche  frequentare un corso professionale obbligatorio.
Per queste imprese si prospetta  un piccolo percorso ad ostacoli e Confartigianato Imprese Marca Trevigiana ha avviato un servizio di semplificazione e aiuto nella transizione in tutto l’iter da affrontare in accordo con le disposizoni di legge.
Si partirà il 25  ottobre  con il seminario "AUTORIPARATORI E MECCATRONICI.  REGOLE CHE CAMBIANO PE RUN SETTORE IN EVOLUZIONE" dove verranno illustrate alle aziende interessate le procedure necessarie per l’adeguamento e la regolarizzazione e verranno presentati i contenuti dei corsi professionali. Gli autoriparatori potranno trovare l’assistenza necessaria presso gli uffici mandamentali di Confartigianato. I corsi professionali sono in programma dal mese di gennaio 2017.
 
 

 

MA TRA POCO GLI AUTORIPARATORI DOVRANNO AFFRONTARE UNA VERA E PROPRIA RIVOLUZIONE
Intervento Gianluigi Buosi Presidente Provinciale autoriparatori - Confartigianato Imprese Marca Trevigiana.
 
La legge 224 ha voluto perseguire 2 obiettivi:Il superamento della divisione elettrauto-meccanico motorista, ormai anacronistica rispetto all’attuale tecnologia presente nelle auto e la salvaguardia dei  diritti degli autoriparatori che legittimamente si sono formati ed hanno operato nel previgente regime. E’ chiaro quindi che la finalità della legge non è quella di determinare interruzioni di attività in essere o ledere aspettative consolidate, ma di porsi in modo più aderente alla realtà odierna di un’attività sempre più articolata ed in continuo mutamento.
Ma se si parla di cambiamenti nel mondo dell’autoriparazione, qui siamo solo all’inizio.
Dobbiamo preparaci alla rivoluzione del nostro lavoro che sarà provocata dall’avvento della mobilità elettrica. Gli scenari saranno completamente inediti e i cambiamenti dovranno coinvolgere la politica locale. La tecnologia della auto a guida automatica, strettamente legata allo sviluppo della mobilità elettrica, significherà poter risolvere il bisogno di mobilità non più con il possesso di un auto ma con la richiesta di un servizio.
Gli analisti del settore hanno calcolato che con l'avvento della mobiità elettrica il comparto automotive potrebbe perdere il 50% dell'attuale volume d'affari. In Italia l’attuale parco veicolare che conta circa 37 milioni di auto potrà essere sostituito da 6 milioni di veicoli guidati da sistemi elettronici in grado di prelevare e portare i passeggeri a destinazione con un semplice SMS. Tutto il mondo di chi opera nel settore automotive sarà interessato da questa evoluzione: concessionari, autoriparatori, ricambisti, distributori di carburante dovranno trasformarsi, pena l’estinzione o il cambio di mestiere,  ed essere in grado di fornire nuovi servizi agli automobilisti, dalla messa a disposizione di infrastrutture per la ricarica , all’installazione di software per personalizzare l’auto dei propri clienti.
La nostra Associazione ha in questo senso ha giocato d’anticipo attraverso il progetto “Reborn” per lo sviluppo dei sistemi di trasformazione elettrica delle auto usate (retrofit) e la creazione di una rete di officine specializzate per la produzione di auto elettriche. 

Torna indietro